Interni dal design unico
I recenti trend nell’architettura e nel design stanno sempre più liberando il progettista dai vincoli e dai condizionamenti del software, lasciandolo libero di immaginare nuove forme o sistemi che generano geometrie uniche. La progettazione parametrica o il design generativo definiscono questo nuovo modo di progettare che in realtà ha profonde radici nel passato, ma si sta concretizzando sempre più profondamente in questi secolo anni grazie all’avanzare tecnologico sia dei programmi di progettazione digitali che all’utilizzo di nuovi materiali e tecniche più avanzate di costruzione.
Gli edifici e i prodotti non siano abbastanza per descrivere quanto vasto ed eccitante sia oggi il mondo dell’architettura e del design.
Paola Antonelli
La reciproca interazione tra la teoria architettonica e le possibilità offerte dal digitale hanno consentito di estendere rapidamente l’utilizzo del computer per nuove sperimentazioni formali. Grazie anche alla recente introduzione, in ambito progettuale, dei software parametrici, come Grasshopper per Rhino, i designer hanno scoperto di avere possibilità inattese.
I software parametrici, come Grasshopper – ormai molto diffusi in virtù di un utilizzo intuitivo che non richiede conoscenze di programmazione – consentono di organizzare i progetti in sistemi associativi basati su logiche di relazione tra parti, offrendo la possibilità di alterare la configurazione complessiva di un sistema, agendo sui parametri posti alla base del processo progettuale, secondo una logica di propagazione delle modifiche. Con Grasshopper, la forma non è più ottenuta secondo la logica additiva tipica dei CAD o la manipolazione – seppur virtuale – dei modellatori 3D, ma è generata attraverso una sequenza ordinata di istruzioni: l’algoritmo generato dai parametri che stiamo prendendo in considerazione per il nostro design.
Cover image – Ora Ito’s Concept for wallpaper for Reebok
Non solo decoro
Grasshopper può essere utilizzato non solo come strumento di progettazione e sperimentazione formale, ma attraverso la scelta di determinati parametri di partenza generare delle geometrie uniche legate ad esempio alla natura intrinseca del luogo, come per quanto riguarda la luce oppure del suono, o semplicemente richiamare delle forme naturali e organiche per collegare l’interno all’esterno. Possiamo quindi dire che attraverso la scelta dei parametri non solo viene identificata l’estetica del progetto ma anche la sua stessa unica funzionalità.
I parametri e le loro interrelazioni divengono così l’espressione, il codice, del nuovo linguaggio architettonico, la struttura, che senso originario e rigoroso del vocabolo, esaudisce le funzioni. Alla determinazione dei “parametri” e loro interapporti, debbono chiamarsi a coadiuvare le tecniche e le strumentazioni del pensiero scientifico più attuali.
Luigi Moretti
Scopri di più su questo progetto
Esempi di progetti architettonici che indagano le relazioni con l’ambiente per poi trasformarli in parametri progettuali sono ancora relativamente pochi rispetto alle infinite possibilità che ci offre questo nuovo modo di far design. Sicuramente nell’ottica di un futuro più sostenibile dal punto di vista ambientale, in qui anche gli edifici della città si integrino di più tra loro e con le aree verdi urbane, si diffonderanno sempre di più questo genere di architetture, generate dai parametri territoriali del luogo.
Scopri di più riguardo il principio del genius loci secondo MIT
Sia per un migliore e più intelligente sfruttamento delle risorse sia per rispettare il territorio ed evitare di invaderlo con forme fuori contesto, d’altronde il genius loci è sempre stato uno dei più importanti presupposti da rispettare nella generazione di un concept di progetto. Ora siamo ancor di più facilitati da strumenti che permettono la valutazione dei parametri stessi e da software che trasformano questi ultimi in geometrie uniche. Gli ambienti interni stessi possono quindi essere valorizzati maggiormente da un design unico e nuovo che ha le sue radici nel passato e le traduce nel presente.